Le principali cause e i rischi degli incidenti negli spazi confinati sono molteplici e spesso interconnessi, derivando da una combinazione di fattori ambientali, organizzativi e umani.
Principali cause degli incidenti negli spazi confinati:
- Carenze organizzative e procedurali: Molti incidenti sono il risultato di inadeguatezze nella pianificazione e nell’esecuzione delle attività. La mancanza di procedure specifiche, la loro disattesa o l’assenza di sistemi di gestione sono fattori critici.
- Inadeguata percezione del rischio: Spesso i lavoratori, inclusi i presunti “esperti di sicurezza”, hanno una percezione insufficiente dei pericoli, il che porta all’adozione di comportamenti non sicuri.
- “Cecità da disattenzione”: Questo fenomeno descrive l’incapacità di concentrarsi simultaneamente sul compito lavorativo e sulle condizioni ambientali, portando a non notare il deterioramento delle condizioni atmosferiche anche in presenza di strumenti di monitoraggio.
- Mancanza di apprendimento dal passato: La scarsità di dettagli nei rapporti sugli incidenti passati limita la capacità di identificare tendenze e applicare misure correttive efficaci, portando alla ripetizione di incidenti con dinamiche simili.
- Valutazione dei rischi incompleta o superficiale: Spesso i pericoli negli spazi confinati sono atipici e non adeguatamente considerati nelle valutazioni tradizionali, specialmente se le attività sono occasionali o svolte da personale esterno. La valutazione del rischio deve considerare il corpo umano, i suoi limiti e le sue soglie.
- Squilibrio di risorse e competenze: Le imprese più piccole o quelle con lavoratori meno qualificati possono incontrare maggiori rischi a causa della mancanza di risorse per affrontare adeguatamente i pericoli.
- Tentativi di salvataggio improvvisati: Un filo conduttore negli incidenti è la superficialità con cui vengono affrontati i tentativi di soccorso, portando spesso a molteplici decessi di personale impreparato.
Principali rischi e pericoli negli spazi confinati:
Gli spazi confinati sono luoghi di lavoro intrinsecamente pericolosi dove possono essere contemporaneamente presenti diversi fattori di rischio. Secondo la norma UNI 11958 e le linee guida, i pericoli principali includono:
- Atmosfere Pericolose:
- Asfissia (carenza o eccesso di ossigeno): La mancanza di ossigeno (sotto il 19.5%) o un suo eccesso (sopra il 23.5%) può causare effetti rapidi e fatali. Esempi includono l’asfissia dovuta all’azoto utilizzato per la bonifica di un serbatoio o all’anidride carbonica sprigionata dal mosto in fermentazione.
- Avvelenamento e intossicazione: Inalazione o contatto con gas, vapori o polveri tossiche o nocive.
- Incendio ed esplosione: La presenza di gas o vapori infiammabili (superiori al 10% del limite inferiore di esplosività – LII) o di polveri combustibili può creare atmosfere esplosive.
- Seppellimento, inghiottimento o annegamento: Dovuto alla presenza di materiali solidi (come cereali in silos) o liquidi che possono intrappolare o soffocare l’operatore. Anche scavi e trincee, pur non sempre classificati come spazi confinati, presentano questo rischio.
- Intrappolamento e/o costrizione fisica: Causato dalla geometria dello spazio, come pareti convergenti o spazi ristretti.
- Contatto con elementi meccanici in movimento: Ad esempio coclee o altri macchinari che possono causare intrappolamenti o lesioni gravi.
- Scariche elettriche (folgorazione): Dovute alla presenza di corrente elettrica pericolosa.
- Cadute dall’alto e scivolamenti: Causati da superfici scivolose o dislivelli, aggravate dalla difficoltà di movimento e dalle vie d’uscita limitate.
- Rischi da microclima: Condizioni estreme di temperatura (calore o freddo eccessivi) che possono portare a ustioni o congelamento, affaticamento o scompenso.
- Difficoltà di comunicazione e di evacuazione: Gli accessi limitati e la struttura dello spazio possono impedire una comunicazione efficace con l’esterno e rendere difficoltose le operazioni di soccorso.
- Rumore.
È fondamentale che la valutazione del rischio includa non solo i pericoli specifici dell’ambiente, ma anche le potenziali interferenze con altre attività e le situazioni di emergenza. Il Medico Competente ha un ruolo cruciale nel valutare l’idoneità non solo fisica, ma anche funzionale e situazionale del lavoratore, tenendo conto di queste condizioni estreme per definire limiti di permanenza, precauzioni e procedure di emergenza.
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